Advertising Break: Un’ iniziativa per dire no agli zoo.

insieme al circo

Questa settimana l’ Advertising Break ha per protagonista un’ iniziativa priva di finalità promozionali elaborata esclusivamente per mettere in discussione gli zoo.

Questi luoghi di intrattenimento sono stati oggetto di aspre critiche per la cattiva abitudine di segregare gli animali in “ambienti” angusti e di limitare e circoscrivere i loro movimenti solo con lo scopo di intrattenere gli essere umani.

Per cogliere le sofferenze psicologiche di questi animali è sufficiente osservare per un solo istante l’ immagine che ho selezionato per voi.

Un elefante dall’ espressione dolente è “costretto” ad adattarsi ai contesti alpini, luoghi ideali per un’ aquila Reale e non per un mammifero proboscidato.

La cima della montagna che sorregge il pachiderma sta per sgretolarsi sotto il peso del mammifero africano. Tale rappresentazione costituisce una vera e propria metafora comunicativa in quanto simboleggia la fragilità degli ecosistemi dinanzi alle assurdità poste in essere da ciascun individuo.

Per la prima volta, l’ Advertising Break sarà caratterizzato da due votazioni. La prima è inerente al contesto comunicativo realizzato dai grafici che è premiato con il massimo dei voti, mentre la seconda votazione è indirizzata agli zoo che ormai sono luoghi inadatti per generare spettacolo. In questo caso attribuisco uno zero assoluto.

Voto comunicazione:10.

Voto agli zoo:0.

14 risposte a "Advertising Break: Un’ iniziativa per dire no agli zoo."

      1. Gli zoo non mi piacciono…
        penso che alcuni zoo ben progettati e organizzati possano essere utilizzati come “protezione” per alcune specie in vie di estinzione.
        Naturalmente immersi in grandi parchi.
        (Gli zoo non hanno mai generato spettacolo, semmai dico…i circhi.

        L’Immagine…
        e qui mi ripeto non ha quella immediatezza contenuta nella descrizione.

        Ho guardato l’immagine senza prima leggere e ho “letto” come se fosse in pericolo la vita degli elefanti perchè l’uomo sta distruggendo il suo habitat…
        L’avvoltoio (…) invece pare tranquillo…perché tanto è ben al riparo; è nel suo ambiente e aspetta di vedere l’elefante soccombere..

        E l’immagine semmai potrebbe riguardare meglio il circo. Per gli zoo ci sarebbe voluta un’ambientazione diversa. Per esempio la città sullo sfondo….

        Va beh…ripeto a scanso di equivoci è solo una mia opinione. Non sono del settore. Ho solo passione per la fotografia, l’arte…e un modo tutto mio di filtrare e leggere le immagini.

        un caro saluto
        .marta

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      2. Scusa
        La posizione dell’elefante non ti ricorda il circo?
        E l’ambientazione? Non ti ricorda, per dire, “The day afther tomorrow”? 😀

        E poi manca, ripeto la figura della città e dell’uomo.

        Va beh..scusa mi sono dilungata.
        Grazie
        buona serata
        .marta

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      1. Dipende dal tipo di zoo! Ce ne sono che farei chiudere seduta stante, per come vengono trattati gli animali, per il poco spazio che hanno a disposizione e altro ancora.
        Ho avuto modo di visitarne uno dove gli animali hanno molto spazio e sono trattati benissimo, molti sono anche praticamente liberi. Inoltre il guadagno dello zoo, tolte le spese che devono sostenere, viene tutto mandato nelle zone di origine degli animali per fare in modo che possano essere curati (se necessario) e poi liberati nuovamente!
        Ovviamente sono per la totale libertà degli animali, ma dopo aver visto con quanto amore i ragazzi che gestiscono lo zoo trattano e accudiscono gli “ospiti” devo ammettere che l’ho trovato bello perché ho avuto modo di vedere alcuni animali che non avrei mai visto in altra maniera! Quel 5 che ho assegnato è praticamente basato tutto su questo zoo!
        Però ripeto, sono molto di più per la libertà degli animali nei loro luoghi di origine!
        Ciao!!

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